Le valli che circondano Domodossola offrono una grande varietà di percorsi adatti ad ogni tipologia di escursionista. In queste pagine mi propongo di riportarne alcuni, da me provati, e di fornire qualche informazione, sperando di fare cosa utile ad altri appassionati come me.

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Alle pendici del Pizzo delle Pecore

Sono parecchi i paesi e le frazioni lungo le pendici della cresta che separa l'Ossola dalla Valgrande, su una costa prevalentemente rocciosa, disseminata di cave, un tempo fonte di lavoro e ricchezza, ed oggi  riconquistate dal bosco che si è riappropriato pure degli esigui pascoli di un tempo. 
Oltre alle principali escursioni, in genere impegnative per dislivelli e pendenze, ci si può inventare anche una discreta serie di passeggiate utili per conoscere luoghi e testimonianze storiche, ma anche per mantenere un minimo di allenamento nelle belle giornate invernali.
Ne riporto qui sotto alcune, solo a titolo di esempio.


Giro ad anello Beura - Bissoggio - Cà d'Giani   (300m dislivello - 2,5Km - 2h)   gennaio 2024

Si può parcheggiare nei pressi del Comune o appena oltre il ponte. L'itinerario parte proprio a fianco del palazzo comunale, è ben tenuto e sempre evidente. Superate le ultime case, al bivio prendere a destra (a sinistra invece...). Inizia subito una rampa scalinata che ci si para davanti come un muro a secco. Ho calcolato una pendenza del 40% nel tratto sino alla Cappelletta e di poco inferiore fino ai ruderi di Cresta. Se ci si fa prendere però dal panorama che subito si apre alle spalle e dai resti della cava di beole che rimane sul fianco destro, lo sforzo si sente meno.
A Cresta si prosegue diritto su un dolce falsopiano che tende a destra fino a sfiorare il bordo del canalone del Rio delle Rovine (!!) con alcuni passaggi esposti ma protetti con corde e ringhiere. La mulattiera riprende pendenza e con una lunga scalinata raggiunge un bel fontanile e, poco oltre, le prime baite di Bissoggio. Questa frazione è molto ben tenuta, con belle baite, un antico torchio a doppia vite e un balcone panoramico con tanto di panchina provvidenziale. 
Alpe Bissoggio
Terminata la visita del borgo occorre salire fino alla Cappelletta sommitale da dove, a sinistra, si diparte il "sentiero natura". Così dice il cartello che forse vuole alludere al fatto che la natura se lo è ripreso. Il fondo infatti è abbastanza disconnesso e infrascato, anche se comunque sempre ben visibile e privo di difficoltà. In leggera discesa ci si porta fin sopra la frazione di Cà d'Giani alla quale si discende con un ultimo tratto in decisa pendenza. Anche questa frazione è in buone condizioni di conservazione e merita una visita alla ricerca di scorci interessanti, quali un vecchio forno e le vestigia di antichi vigneti. Si riprende la discesa verso Creste su comoda mulattiera sempre nel sottobosco. Da Creste ci si tuffa sulla lunga scalinata che riporta a Beura.



 Da Cuzzego a Cardezza (A/R)    (260m dislivello - 5Km - 2h)   gennaio 2024

Bella passeggiata adatta a tutti su mulattiere in buono stato e ben pulite. Si parte da Cuzzego, dove è facile trovare parcheggio, si traversa il paese verso monte e dalla chiesa Parrocchiale iniziano i cartelli indicatori e i segnavia bianco/rossi.
Era zona di grande devozione, come un tempo erano tutte queste frazioni montane, e tutto il percorso è popolato di cappelle, chiesette e croci. Già al primo tornante della mulattiera si incontra la prima. Terminato il primo tratto di salita, in ambiente ora più aperto, in falsopiano si arriva alla località Ca Pinauta, in posizione soleggiata e panoramica. Molti i segni di antiche coltivazioni e vigneti, ora quasi in abbandono. Poco oltre si incontra un bivio, dritto si punta all'abitato di Cardezza, e sarà il tratto che farò al ritorno, a destra, con un breve tratto ripido e poco evidente, si arriva ad incrociare una strada consortile che scende dalla frazione di Pernetti. Si segue questa strada, che collega le varie case sparse, sino al punto più alto del tracciato odierno, presso l'Oratorio di sant'Antonio. 
Da qui conviene scendere a Cardezza seguendo la Via Crucis che termina alla Chiesa Parrocchiale. Può valere la pena di fare un breve giro attorno alla chiesa col suo battistero, la Colonna della Peste e il cimiterino panoramico. Un centinaio di metri su strada asfaltata fino al Cimitero Nuovo da dove  riprende la mulattiera che, tra altre cappelle e frazioni, riporta al bivio citato in salita. Da qui in piacevole discesa fino a Cuzzego. 



Alla Rocca di Vogogna    (200m dislivello - 3Km - 1h 30')   febbraio 2024

Tranquilla passeggiata attorno a Vogogna, a cui si può dedicare una mezza giornata per conoscerne il centro storico, con il Castello Visconteo e il Palazzo Pretorio.
Alle spalle della Chiesa Parrocchiale, seguendo le mura del castello si sale a scavalcare su ponticello il Rio delle Chiese. La mulattiera con qualche tornante in breve raggiunge il borgo di Genestredo.  Particolare un lavatoio che alle povere lavandaie certo non facilitava il lavoro. Tenendosi sulla destra un sentiero conduce alla Rocca, dove la vista spazia sulla piana circostante. Si ritorna sui propri passi fino a Genestredo, e si prosegue in falsopiano sulla strada asfaltata che scende a Dresio. Arrivati però alla chiesa di San Zenone una facile mulattiera, transitando per Giavinello, riporta a Vogogna.







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