Si parcheggia sul piazzale della centrale di Salviggia sfruttando la strada di servizio Enel per risparmiarsi 200m di dislivello e per apprezzare dal vivo l'enorme lavoro di scavo eseguito.
L'escursione è molto lunga ma non monotona, divisa in tre settori.
Si prende la strada consortile (chiusa da sbarra) che sale in lunga diagonale sino ad affrontare due incredibili tornanti e superare un salto di roccia. Da qui si gode di una bella veduta su Varzo, la val Cairasca e il massiccio del Cistella.
In breve si giunge all'alpe Selvanera.
Attenzione: in tutto questo versante della montagna l'acqua è scarsissima e l'unica fonte l'ho vista qui.
Il tratto seguente porta all'alpe Nugano (o Nugno) sempre su strada consortile ma il bosco è molto più luminoso, le pendenze sono dolci e si riprende fiato. Molto bella la posizione di Nugno, un ampio pianoro erboso e soleggiato affacciato sulla valle Divedro.
In arrivo a Nugno |
Da qui si prosegue su stretto sentiero, ben visibile, che molto ripido sale a stretti tornanti in un bellissimo bosco che diviene presto di sole conifere.
Si deve superare un facile gradone roccioso e si sbuca ai piedi del prato finale che porta alle baite di Albiona di Dentro. L'alpe è molto ben tenuta e tutte le abitazioni sono state ristrutturate recentemente, anche se il luogo non è facilmente raggiungibile. Forse la bella teleferica che la collega a Nugno ha contribuito alla sopravvivenza della zona. Bellissimi i panorami sulla valle Divedro e le sue cime. Alle spalle dell'alpe un lungo vallone porta sino ai contrafforti rocciosi dei pizzi di Albiona e Mezzodì, che fanno da spartiacque con la val Bognanco.
Per il ritorno è possibile compiere un breve anello inizialmente in direzione est, transitando per l'alpe Albiona di Fuori per poi ricongiungersi con il percorso della salita.
Effettuata | 24 giugno 2013 |
Dislivello complessivo | 1000 metri |
Distanza percorsa A/R | 8 Km |
Tempo di cammino | 4:30 ore |
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