Per la mia prima escursione
in valle Strona ho scelto di raggiungere il balcone panoramico dell’alpe Loccia,
con l’intento di proseguire poi fino alla bocchetta di Frera.
Ho posteggiato nell’ampio
parcheggio all’ingresso di Chesio, piccola frazione del comune di Loreglia,
nella parte bassa della valle. Seguendo le indicazioni per la “panchina” si
attraversano le vie del paese, scoprendo così scorci interessanti su palazzotti
signorili e belle ville, che non mi aspettavo di trovare in un borgo così “fuori
mano”. Si sale poi una lunga scalinata che raggiunge la parte alta di Chesio, per proseguire su sentiero fino ad incrociare una stradina sterrata (itinerario
Z04) che si inoltra, in falsopiano, nel bosco misto di castagni e noccioli.
Superata una presa idraulica con un enorme vascone, si giunge al bivio segnalato da
una piccola tabella. Si prende a sinistra in decisa salita.
Si deve superare un canalino
recentemente danneggiato da una frana. Il passaggio richiede attenzione, il
fondo non si è ancora stabilizzato, ma fortunatamente sono pochi metri. Inizia
poi un tratto invaso da rovi e cespugli che, pur non nascondendo l’esile
traccia, costringono a dieci minuti di faticose contorsioni. Di colpo cambia l’ambiente,
il bosco è meno fitto, compaiono betulle e larici e il sentiero si tramuta in
una comoda mulattiera, con pendenza costante, tornanti e lunghi traversi. Superata
quota 900m si incontrano una baita abbandonata ed una cappelletta. Negli ultimi
100m la pendenza si accentua parecchio.
Raggiunta l’alpe Loccia Inferiore, uno scolorito e scialbo foglio A4 avverte che il tracciato Z04 - tra Chesio e Loccia - è soggetto a divieto di percorrenza causa frana. Sicuramente un messaggio simile sarà stato posizionato anche alla partenza, io però non l’ho notato… Generalmente ci si aspetta che un segnale di pericolo sia redatto in modo più visibile... comunque il superamento del tratto franato, tutto sommato, richiede solo un po’ di attenzione. È più impegnativo quello invaso dalla vegetazione, probabilmente perché non viene più fatta manutenzione.
Su stradina erbosa si attraversano i prati e si sale all’alpe Loccia Superiore, alle spalle della quale si rientra nel bosco e, in leggera salita, si raggiunge l’alpe Vecchia (Vegia). Un fontanile e due baite in buono stato.
Poco oltre si guada un rio e ci si porta sull’altro
lato della valletta. Da qui l’ambiente si fa più aperto e soleggiato. Il
sentiero si impenna, il fondo è sconnesso, sassoso e con qualche passaggio su
roccette. Comunque sempre segnato e ben visibile. Si sale puntando alla
bocchetta, che si intuisce più che vedere più in alto sul crinale. Si transita
tra i ruderi dell’alpe Frera e con un ultimo sforzo si arriva alla sella
boscosa. Qui sono parecchie le indicazioni per le località raggiungibili, sulla
sinistra parte la traccia per la vetta del monte Massone (700m più sù).
Dalla bocchetta la vista è
preclusa dagli alberi e dalla conformazione dei pendii, ho quindi deciso di
proseguire in direzione del monte Massone per raggiungere un punto
panoramico. La traccia risale il crinale
per la linea diretta e mano a mano che si sale l’orizzonte si apre. Verso quota
1500m, poco sotto il bivio per l’alpe Campallero, ho deciso che poteva bastare.
Pranzo con vista, spettacolare!
Medesimo percorso in discesa
fino all’alpe Loccia da dove ho seguito la strada consortile che scende a
Chesio con una lunga serie di tornanti.
| Effettuata | 3 Settembre 2025 |
| Dislivello complessivo | 830 m |
| Distanza percorsa | 11,5 Km |
| Tempo di cammino | 6 h |

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