Il lago del Vannino e il
rifugio Margaroli sono mete classiche per escursionisti, sia in estate che in
inverno, grazie anche alla seggiovia che dalla frazione Ponte sale al Sagersboben,
dimezzando dislivello, tempo e fatica. In settembre la seggiovia funziona solamente
nei fine settimana e io, da amante del silenzio e della tranquillità, ho optato
per una uscita infrasettimanale partendo da Canza. E meno male! In zona Vannino
ho contato almeno 50 escursionisti, non pochi per un anonimo giovedì di fine
stagione.
Il piccolo parcheggio di
Canza offre una dozzina di posti auto. Molto belle le abitazioni in stile Walser
e tra le case parte la carrabile. All’inizio del bosco, a sinistra (tabella) si
stacca la vecchia mulattiera che sale a Sagersboben, che ho scelto di seguire
per la salita. Il tracciato è in buono stato e ben segnato. Le pendenze non
sono mai impegnative e l’ambiente è molto fresco e piacevole. In due o tre
punti il sentiero arriva a sfiorare la strada carrabile. I due percorsi si
riuniscono definitivamente all’imbocco del vallone, poco prima del breve tratto
che in discesa raggiunge la stazione di arrivo della seggiovia.
Dopo un breve falsopiano con
una rampa bella decisa si rimontano i 200m che portano al primo pianoro. L’ambiente
si fa maestoso e la carrabile prosegue in falsopiano sulla sinistra orografica
della valle, sotto le pareti rocciose che scendono dal Pizzo Fraghera. Il
pianoro termina con una seconda rampa che supera il gradone verso il secondo
pianoro. Salendo si ammirano la bella cascata che scende dal dosso su cui sorge
l’ex rifugio Myriam (chiuso da anni) e lo sbarramento in pietra di una vecchia presa
d’acqua.
Al termine del secondo
pianoro sorgono la diga del Vannino, la casa dei guardiani e il rifugio
Margaroli. Il torrente che scende serpeggiando nella valle, forma un piccolo lago
e alimenta anche alcune zone paludose. Dal rifugio Margaroli si ha una bella
vista sul bacino idroelettrico, sulla casera dell’alpe, ancora caricato in
estate, e sulle cime che chiudono la valle verso i laghi del Busin.
Non pensavo che il rifugio
fosse operativo anche in settimana e mi ero portato le solite scatolette, che
però se ne sono rimaste nello zaino. Il bell’ambiente, l’appetitoso menù e la
simpatica compagnia hanno avuto il sopravvento.
Per la discesa medesimo
percorso fino a Sagersboben, da dove ho preferito seguire l’interminabile strada
carrabile sino a Canza (il sentiero fatto in mattinata mi era parso troppo
umido e scivoloso da affrontare in discesa).
| Effettuata | 11 Settembre 2025 |
| Dislivello complessivo | 780 m |
| Distanza percorsa | 14 Km |
| Tempo di cammino | 6 h |

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