Ho parcheggiato a Prestinone
e sono salito alla Piana in cabinovia. Uscendo dalla stazione di arrivo si
resta subito incantati dalla grandiosità del panorama circostante.
Tra le baite inizia il
sentiero che, in falsopiano, in mezzora porta al vasto alpeggio della Colma di
Craveggia. I vari gruppi di baite, in posizione soleggiata e collegati tra lora
da sentieri a quote diverse, possono essere già da soli la meta di una
piacevole passeggiata.
Per la salita alla bocchetta del Rosario (o più correttamente bocchetta della Cima) sono disponibili due opzioni. La prima segue il sentiero M29 che dall’alpe della Colma sale al passo con lunga diagonale, apparentemente a pendenza costante. La seconda segue invece il tracciato in falsopiano M29B che collega gruppi di baite e che, una volta raggiunta l’alpe Colla, punta dritto per dritto alla sovrastante bocchetta. Ho scelto la seconda soluzione visitando così diversi pascoli, in buona parte caricati ed abitati da intere famiglie con tanto di bimbi. Si traversano in sequenza Colma, Pidella, Calanca e infine La Colla.
Qui, a monte delle baite una tabella indica la direzione per la bocchetta del Rosario. Le mie mappe riportano un sentiero che a zig-zag risale il pascolo, tracciato che ho tentato inutilmente di individuare seguendo false piste. Quello che posso consigliare è di puntare dritto a monte e risalire il prato fino ai primi larici. Poi traversare una seconda radura, più piccola verso sinistra, con un masso bianco che da lontano sembra avere i resti di un segno bianco/rosso… ma era una allucinazione. Comunque, arrivati al masso, salire ancora per una ventina di metri su percorso libero verso i larici di destra. Qui si deve ritrovare il sentiero M29B che, ora ben visibile e in buone condizioni, sale con dolci tornanti alla bocchetta. Pochi metri sotto lo scollinamento si incrocia il tracciato M29 che prosegue a destra verso il monte Sassone.
Dalla bocchetta il panorama è grandioso sulla valle Vigezzo, sulle Rocce del Gridone e sulle cime della Val Grande. L’altro versante si affaccia sulla selvaggia valle Onsernone.
A sinistra della cappelletta/bivacco del Rosario inizia la lunga discesa verso l’alpe Canva. Il primo tratto è abbastanza invaso da rododendri, mirtilli e giovani larici e richiede un poco di attenzione. Si supera anche un piccolo rio il cui canale è recentemente franato e poi una facile giavina. Il sentiero si tiene poi a mezza costa sotto le rocce del Trubbio, su un pendio erboso che, se bagnato, potrebbe risultare scivoloso. Nel tratto finale della discesa verso l’alpe Canva si stacca a sinistra una traccia che risale in diagonale la costa, puntando direttamente alla bocchetta di Muino. Sono stato tentato di seguirlo, così da risparmiare una ulteriore perdita di quota, ma nessuna delle mie mappe riportava però questo tracciato, così ho lasciato perdere.
L’alpe Canva è comunque
interessante, in posizione panoramica sulle cime svizzere all’orizzonte e
consente un colpo d’occhio completo sul percorso fatto per scendere dalla
bocchetta del Rosario. Dalle baite si risale su percorso, a volte libero, fino
a intersecare la mulattiera per Muino vicino al bivacco CAI all’alpe Ruggia.
Da qui non ci sono più difficoltà.
In breve si scollina sul versante vigezzino e comodamente si ritorna alla
cabinovia della Piana avendo a destra il magnifico massiccio della Scheggia e
della Pioda di Crana.
Effettuata | 4 Agosto 2025 |
Dislivello complessivo | 580 m |
Distanza percorsa | 7,5 Km |
Tempo di cammino | 5 h |
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