Le valli che circondano Domodossola offrono una grande varietà di percorsi adatti ad ogni tipologia di escursionista. In queste pagine mi propongo di riportarne alcuni, da me provati, e di fornire qualche informazione, sperando di fare cosa utile ad altri appassionati come me.

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Alpe Pluni

 

Si parcheggia nel piazzale sotto la chiesa e si segue per poche decine di metri, in discesa, la strada per Cannobio. A sinistra, tra le case, si stacca la mulattiera che sale all’alpe Pluni (tabella) con un percorso lungo ma facile, che alterna tratti in salita a traversi in falsopiano. Il fondo è in buone condizioni, pulito e sempre ben evidente. Si cammina quasi sempre in ombra, sotto un bosco fresco e luminoso, che cambia continuamente.

Nel primo tratto, che ha le pendenze maggiori, si risale tra roverelle una mulattiera selciata con molti gradoni. In una quindicina di minuti si sbuca su una radura soleggiata che offre la vista su Finero e alta val Cannobina. La traccia punta sempre a est tra cespugli di ginestra e felci, su un fondo di terra e roccette dal colore rossiccio caratteristico del versante. 10 minuti e si ritorna nel bosco, ora di abeti. Qualche tornantino e lunghi traversi. Si guada un ruscello e l’ambiente ancora cambia, agli abeti subentrano carpini, ontanelli e giovani faggi. Un tratto in decisa salita in ambiente più aperto che sale a sfiorare il crinale della Colmine (con una sella erbosa da cui affacciarsi sulla val Vigezzo) ed un ultimo lungo traverso sotto faggi secolari per giungere ai prati di Pluni.

L’alpe è formata da poche baite, tutte in ottimo stato, una delle quali ospita un Bivacco – essenziale ma accogliente – con targa a ricordo delle lotte partigiane del 43/45.

La posizione è panoramica sulla intera valle Vigezzo, sull’alta Ossola e le Centovalli. Purtroppo una densa foschia da afa per tutto il giorno mi ha privato dello spettacolo. Da Pluni è ben visibile la cima del monte Torriggia, con l’alta croce metallica di vetta, che però non rientrava nel mio programma. Avevo pensato di proseguire sino alla forcella (senza nome) che scollina verso la val Cannobina, sopra Montevecchio e Orasso, così per dare lo sguardo ad un altro versante. Guardando in direzione del crinale si nota una baita isolata su un piccolo dosso erboso sicuramente panoramico e, immaginando che si dovesse trovare sul percorso, mi sono ripromesso di arrivare almeno fin là.

Si lascia Pluni su traccia erbosa che subito entra in un bosco di faggi, la salita è dolce e fresca fino ad un piccolo guado. Da qui la salita è più impegnativa per la forte pendenza e le roccette da superare, a volte anche appoggiando una mano a terra. L’ambiente è però suggestivo, aperto, soleggiato e panoramico, e circondato da una fitta macchia di pini mughi, abbastanza poco diffusi in Ossola. Il sentiero scontorna un dosso un poco esposto per poi raggiungere, nei pressi di una piccola sorgente, l’ultima rampa verso la forcella. Lo scollinamento avviene però in una zona fittamente boscosa che preclude ogni panorama. Ho deciso di proseguire a sinistra sulla traccia che sale al monte Torriggia. Dopo un primo tratto facile si sbuca sulla radura di cresta che porta agli ultimi 100m di salita. Sono rimasto dubbioso – la traccia punta direttamente a passaggi su roccette che mi sono sembrati impegnativi, almeno per me. Non ho visto altri escursionisti in zona e ho rinunciato. Ho però avuto la fortuna di fotografare due aquile che volteggiavano attorno alla croce di vetta.

Sono ridisceso alla forcella e subito alla sorgente. Qui ho visto una traccia evidente che puntava verso monte, mi sono ricordato della baita solitaria e ho deciso di provare. 

In pochi minuti e 30m in dislivello ho raggiunto effettivamente il piccolo alpeggio abbandonato. Posizione fantastica per riposare e rifocillarmi. Da qui era visibile la recente strada consortile che da Pluni scende verso Finero e che avevo valutato come opzione per un giro ad anello. È però un tracciato abbastanza aperto e soleggiato, esposto a sud e incassato nel vallone del Rio Creves. Insomma non l’ideale per un afoso pomeriggio di giugno. Ritornato a Pluni ho deciso di percorrere il medesimo tracciato della salita, che posso confermare fresco ed ombroso anche nelle ore pomeridiane.

Attenzione: tra Pluni e Finero non si trova acqua.

(vedi altre foto)


Effettuata9 Giugno 2025
Dislivello complessivo770 m   
Distanza percorsa 10 Km
Tempo di cammino 6 h 



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