Ho parcheggiato in frazione Barboniga, poco a monte di Montescheno. Si attraversa il paesino in direzione ovest sino all’Oratorio della Madonna del Rosario. Tenendosi verso destra si imbocca un sentiero che sale dolcemente nel bosco per sbucare in 10minuti a Valleggia. Vale la pena di dedicare qualche minuto per attraversarne i vicoli ed ammirarne abitazioni, affreschi e sculture.
Dal parcheggio di Valleggia si segue la strada per qualche decina di metri e si imbocca sulla sinistra la carrabile inizialmente asfaltata e chiusa con sbarra, di servizio agli alpeggi di Faiù. Al sesto tornante verso sinistra una tabella indica un sentiero per il “bivio C8” che offre un’alternativa al rimanere sulla strada. Si rimane sul sentiero in falsopiano fino al bivio dove si prende la traccia che punta decisa verso monte. Questo sentiero prosegue sotto il luminoso bosco incrociando più volte la carrabile, fino a raggiungere la frazione più bassa dell’alpe Faiù. Un panettone erboso con panchina e bandiera offre un vasto panorama che spazia della val Brevettola (con il Colle del Pianino a chiuderne l’orizzonte), sul fondovalle ossolano con i monti della Valgrande e sulla lunga dorsale della Colma di Castiglione che fa da spartiacque tra valle Antrona e valle Anzasca.
Si riparte su una traccia
nei prati che sale alle abitazioni più in alto. A monte di queste occorre
impegnarsi a trovare la traccia (poi segnata dai soliti bolli bianco/rossi) che
scavalca una giavina e raggiunge l’alpe Pianzaccia da monte. Considero questo
agglomerato di antiche baite incastrate tra le rocce il più bello della zona.
Anche qui panchina e punto panoramico. Ma è girare tra balme, cantinette e
cisterne a regalare gli scorci più interessanti.
A Pianzaccia termina anche la strada carrabile e da qui in avanti non ci sono alternative al vecchio tracciato, però ben segnato e in buone condizioni. Si sale dolcemente nel sottobosco, si sfiorano altri alpeggi, posti a monte del sentiero, si superano facilmente alcuni guadi e si raggiungono i vasti prati dell’alpe Ortighè.
Poche baite tutte in ottimo stato con panoramica vista sulle cime che chiudono la valle Antrona. Il sentiero prosegue oltre Ortighè e sale con un lunghissimo traverso al Passo di Ogaggia, 600m più in alto e purtroppo ormai fuori delle mie possibilità. Ho comunque proseguito ancora per una decina di minuti, la traccia è sempre buona. Mi sono arreso la guado del torrente Bisa, quel giorno particolarmente gonfio. Per il ritorno ho rifatto il tragitto della salita approfittando, a tratti, anche della strada carrabile (certamente monotona ma più tranquilla specialmente per il tratto Pianzaccia – Faiù).Effettuata | 31 Marzo 2025 |
Dislivello complessivo | 700 m |
Distanza percorsa | 10 Km |
Tempo di cammino | 6 h |
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