Breve escursione sulle pendici del monte Testa del Parise, alle spalle di Beura dove si parcheggia facilmente l'auto.
Si prende via Roma, a fianco del Palazzo Comunale e si traversa il vecchio borgo in direzione monte.
Al primo bivio prendere a destra verso Bissoggio. La bella mulattiera attacca la salita in forte pendenza e, con qualche tornante, guadagna subito quota, portandosi allo scoperto e regalando i primi scorci panoramici sull'Ossola. Si transita presso una cappella e poco oltre la pendenza si attenua. Alle baite diroccate della frazione Cresta si lascia il tracciato verso Bissoggio e si segue a sinistra la direzione verso Cà d'Giani (Caggiani). Anche in questo tratto la mulattiera è in buone condizioni, sotto un bosco misto di castagni e roverelle, e con un breve traverso, si giunge alle belle abitazioni della frazione.
Il tracciato riprende in direzione nord-est facendosi ancora più dolce - bellissima la scalinata addossata alla parete sovrastante le baite. In questo periodo l'unico impaccio è dovuto all'abbondante accumulo di foglie sul percorso.
Giunti alla solitaria baita dell'alpe Fiesco la salita torna decisa puntando in direzione sud. La vecchia mulattiera è quasi sparita (se ne incontrano solo tratti saltuari) però il sentiero, dal fondo più roccioso, è abbastanza evidente, anche se sono scarsi i segnali bianco/rossi. Con vari zig-zag si risale buona parte del dislivello restante. Verso quota 800 castagni e roverelle lasciano spazio ai faggi, la cui foglie però costituiscono un tappeto molto scivoloso. A monte, tra gli alberi, si intravvedono delle baite che però non sono toccate dal tracciato che, in traverso più marcatamente in direzione sud, raggiunge una radura, con una casa isolata e il casotto di arrivo di una teleferica. Si traversa in diagonale il pratone e, con un'ultima salita, si sbuca sull'alpe Vaccareccia.
Poche baite ben tenute e bella vista sul Moncucco, su Montescheno, sulla bassa val Antrona e tutta l'Ossola.
Mia intenzione era quella di proseguire sino all'alpe Prou, 30 minuti e 200 metri più in alto e magari tentare un ritorno ad anello via alpe Carregia. Dopo qualche ravanata nel sottobosco alla ricerca dell'attacco del sentiero ed un paio di scivoloni sul pendio sommerso dalle foglie, ho deciso di desistere concedendomi una sosta più lunga del previsto per ammirare il panorama da Vaccareccia.
A fine dicembre le giornate sono particolarmente brevi e le foglie dei faggi particolarmente infide, quindi con calma e per tempo ho iniziato il ritorno sul medesimo percorso della salita. Il posto però merita e ritenterò (spero) il prossimo anno, verso inizio autunno, con giornate più lunghe e prima che i faggi stendano le loro trappole.
Effettuata | 18 Dicembre 2024 |
Dislivello complessivo | 630 m |
Distanza percorsa | 5 Km |
Tempo di cammino | 4 h |
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