Si parcheggia a Cagiogno nei
pressi della villa delle Fate (o Streghe?). Venti metri più avanti, nei pressi
di un fontanile, inizia la mulattiera della “Straa di Vacch” che sale all’alpe
Bee, da me già raggiunta qualche anno fa (vedi descrizione).
Si lascia l’alpe Bee traversando
verso sud su sentiero in leggera salita e sotto un fitto bosco.
Progressivamente ci si addentra nel profondo vallone del Rio di Alba, alcuni
tratti del sentiero risultano umidi e scivolosi e occorre prestare attenzione.
Il guado (sponde rocciose) del torrente è facilitato da protezioni fisse.
In piena estate non presenta difficoltà, probabilmente in periodo di disgelo,
con portata certamente molto maggiore, qualche difficoltà potrebbe esserci.
Superato il guado, con
un’ultima breve salita, si raggiunge l’alpe Aloro da dove inizia il vasto
altopiano dei Piani di Aleccio. Poco a monte delle baite inizia una carrabile
che percorre tutto il pianoro letteralmente disseminato di radure, intervallate
da boschetti, che probabilmente in un tempo non molto lontano erano parte di un
unico vastissimo pascolo.
Delle molte frazioni che si
incontrano alcune sono in completo abbandono, altre, specialmente quelle
servite dalla carrabile, appaiono ristrutturate e abitate in stagione.
La strada in falsopiano però
sfiora solamente la parte bassa di questo autentico paradiso. Con uno sguardo
alla cartina ho deciso di risalire, con percorso libero, la costa erbosa con
radi abeti e larici e portarmi sul piano di quota 1500m. È facile poi ritrovare
le tracce degli antichi sentieri che collegano ancora tutti i pascoli. Da
segnalare che alcune di queste radure sono intrise d’acqua, quasi come
torbiere, però facilmente individuabili dal diverso colore dell’erba.
Con un minimo senso di
orientamento si può giungere all’alpe Pivana 1551m (Alpe Piana su altre cartine)
dove un grande balcone roccioso offre un panorama di incredibile vastità.
Lasciando l’alpe in direzione sud, in falsopiano, su tracce sempre evidenti si
arriva ad incrociare la strada consortile che da Aleccio sale alle frazioni più
alte di Sasso la Varda.
Seguendo ora la carrozzabile si raggiunge il piano dove sorgono la chiesetta e le strutture del
Consorzio di Aleccio, con l’area attrezzata per feste agresti.
Da qui si continua a
scendere sulla strada asfaltata per una decina di minuti fino a un tornante verso
sinistra da dove inizia un buon sentiero che scende diretto a Crego. Il
percorso è tutto sotto un bosco misto, rimanere invece sulla strada asfaltata
comporta una lunghezza decisamente superiore ma è la soluzione da preferire
nella stagione invernale o con cattivo tempo.
Giunto alfine a Crego ho avuto la sorpresa di trovare aperto, dopo tanti anni di inattività, il Rifugio Monte Zeus (cucina e bar) dove una fresca birra mi ha ritemprato un poco. Due chiacchiere col giovane gestore che per quest’anno ha deciso di tenere aperto da giugno a settembre… poi vedrà.
Dopo la sosta rimane ancora
il tratto per ritornare a Cagiogno. Si prende il sentiero sulla destra della
bellissima chiesa. Si incrocia la strada asfaltata e poco più sotto si arriva
al canale di alimentazione della centrale di Verampio. Le indicazioni invitano
a seguire il canale sul quale, in leggerissima salita, si copre circa la metà
della distanza verso Cagiogno. Quando il canale si infila sotto la montagna
inizia un tratto che richiede parecchia attenzione per individuare il giusto sentiero
tra le varie tracce che divergono verso monte o verso valle. Non ci sono né segni
né ometti. Non penso che ci si possa smarrire, si rischia solo di perdere
tempo. La cartina scaricata sul telefonino e il segnale GPS mi sono stati molto
utili a mantenermi sempre sulla pista giusta. Bello il passaggio ai piedi dell'alta cascata del Rio di Alba (quello guadato circa 700m più in alto). E finalmente l’arrivo a Cagiogno
proprio nei pressi del fontanile di partenza.
Effettuata | 10 Settembre 2024 |
Dislivello complessivo | 850 m |
Distanza percorsa | 10 Km |
Tempo di cammino | 6 h |
Nessun commento:
Posta un commento