Osservando il versante nord della bassa val Bognanco da Monteossolano, si scopre che le pandici del Moncucco sono disseminate di alpeggi e paesini, non osservabili dal fondovalle. Tutte queste frazioni sono collegate da una buona rete di carrabili e mulattiere che ne consentono una interessante esplorazione. Ne propongo un paio, ognuna effettuabile in mezza giornata ed in qualsiasi stagione, escludendo solo le giornate estive più calde.
Da Bosco all'alpe Manzano
Ho parcheggiato a bordo della strada che da Campeglio sale a Pioi, in vicinanza del bivio che a sinistra porta a Bosco. Ho percorso questo breve tratto asfaltato ed attraversato la graziosa frazione, sino a sbucare nuovamente sulla strada asfaltata per Pioi. Dopo poche decine di metri, ad un bivio a destra si scorgono le indicazioni per l’alpe Barca. La strada sterrata, con lunghi traversi in discreta pendenza raggiunge il pianoro dell’alpe dove le abitazioni ristrutturate e i prati falciati testimoniano la frequentazione del luogo. Il bosco ha però circondato l’alpeggio restringendone molto il panorama. A sinistra delle case più a monte riprende la strada consortile che, con una pendenza ancora più marcata, sotto una luminosa e fresca faggeta, risale il costone della Cima Camughera.
Con un ultimo traverso erboso, a quota 1300m si giunge all’alpe Manzano, posto su un favoloso balcone panoramico sulla val Bognanco, le montagne a spartiacque con la val Divedro, la piana di Domodossola e la val Vigezzo.
Alle spalle delle baite c’è
il rifugio Bottini (privato) da dove un sentiero prosegue verso il Colle del
Pianino. Dopo una lunga sosta contemplativa sono ritornato sui miei passi fin
poco più a valle dell’alpe Barca. Una traccia di sentiero a sinistra invita a
deviare verso l’alpe Fraccia, che merita una visita. Da qui su sentiero
segnalato si scende a Pioi, per poi tornare, su strada asfaltata, all’auto.
Effettuata | 22 Luglio 2024 |
Dislivello complessivo | 530 m |
Distanza percorsa | 8 Km |
Tempo di cammino | 3 h |
Giro ad anello delle principali frazioni
A monte delle case, al bivio
(a destra si scende direttamente a San Marco) si prende a sinistra il sentiero
che sale all’alpe Baulina, quattro baite ben conservate. Si prosegue in
direzione di Pontasca incontrando una carrabile di recente costruzione che può
essere un’alternativa al vecchio sentiero.
Superata Pontasca il tracciato per Crestapiana si fa più "wild", si addentra in un bosco più fitto, supera un paio di torrenti, resta sempre visibile ma il fondo in alcuni punti è fangoso e scivoloso. Crestapiana è la frazione più inselvatichica di quelle incontrate oggi. Il sentiero riprende aggirando a sinistra la cappelletta e dopo un breve tratto ancora nel bosco si giunge ad una radura.
Da Pioi si può seguire il sentiero segnalato che scende direttamente a San Marco transitando per l’alpe Foibello. Il tracciato è però a tratti ripido e spesso umido e scivoloso. In alternativa si può rimanere sulla strada che scende a valle fino al tornante in frazione Pinezz.
Da qui un facile sentiero in
falsopiano raggiunge Foibello e quindi a San Marco, altra bella frazione da
visitare. Con ottima mulattiera, transitando presso l’antico cimiterino e
superando il torrente Bogna su ponte in pietra, si raggiunge la provinciale.
Per tornare al parcheggio di Torno non ci sono alternative agli 800m di strada
asfaltata, fortunatamente poco trafficata.
Effettuata | 25 Luglio 2024 |
Dislivello complessivo | 530 m |
Distanza percorsa | 7 Km |
Tempo di cammino | 3 h |
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