Da San Domenico si segue il
sentiero in falsopiano per Solcio ed il Bosco delle Fate. Al bivio si tiene la
sx e dopo qualche saliscendi si raggiunge la strada consortile che sale da
Cinsc. Si rimane su questa carrozzabile fino a superare l’alpe Dorcia dalla
quale si inizia a godere della vista sul Monte Leone che sarà presenza costante
per tutta l’escursione.
Passate le ultime
abitazioni, salendo in direzione Moiero, a dx si stacca il sentiero F14. Il
primo tratto abbastanza facile transita presso alcune baite. Si ignora l’indicazione
per Solcio e si prosegue diritto inoltrandosi nel canalone del rio Psolin. Dopo
il guado, con un breve tratto in forte salita si sbuca su una pista forestale
(non riportata sulle cartine ma probabilmente discendente da Moiero) che in
leggera discesa raggiunge il pascolo dei Crosi. Un paio di baite in buono stato
e “tracce organiche” di bovini lasciano intendere che l’alpeggio sia ancora ben
frequentato.
Una palina indica l’inizio
del tracciato verso Coatè. Sotto un fresco bosco di larici e abeti si risale, con
ampi tornanti, il costone erboso della Scheggia di Marsasca. Terminata la salita
un lungo tratto in falsopiano scontorna completamente la dorsale e si addentra
nel vallone del rio Frusaia. In questo tratto un grosso tronco blocca il
passaggio. Lo si aggira facilmente a monte – ritrovando pochi metri avanti il
sentiero. Poco oltre si sbuca sulla vasta radura dell’alpe Coatè ed alle prime
baite isolate ed abbandonate. Si prosegue in quota a mezzacosta tra preterie e
boschi puntando verso l’alpeggio di Marsasca (abitato e inalpato) che però non
è necessario raggiungere. A metà vallone alcuni segni bianco/rossi indicano
sulla sx la pista che sale verso la carrozzabile per Solcio, che passa a monte
delle casere. Raggiunta la strada se si prende a dx si va all’alpe Solcio (a
conti fatti il percorso odierno dovrebbe risultare la variante più breve per
raggiungere il rifugio Crosta da San Domenico).
Avendo programmato un’uscita
di mezza giornata ho girato a sx per rientrare a San Domenico. La strada
consortile è ben tenuta, molto panoramica ed adatta a tutti, escludendo
naturalmente inverno ed inizio primavera. Il tratto Coatè – il Balzo – Moiero attraversa
due ripidi canaloni dove sovente si scaricano le slavine che precipitano dai Pizzi
del gruppo Diei-Cistella. A fine inverno 2024 ci sono state forti e tardive
nevicate. Centinaia di giovani larici piegati e spezzati dalla forza delle
valanghe danno conferma della triste fama di questo tratto.
La strada, dopo aver
attraversato l’alpe Moiero (a mio parere la più bella della zona) con una
strettissima serie di tornanti – quasi una scala a chiocciola – precipita su
Dorcia, da dove riprendo in senso inverso il precorso dell’andata.
(vedi altre foto)
Effettuata | 3 Agosto 2024 |
Dislivello complessivo | 520 m |
Distanza percorsa |
10 Km |
Tempo di cammino |
4 h |
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