La dorsale del Pizzo Camino che scende verso Pieve Vergonte è disseminata di grossi alpeggi, visibili anche dal fondovalle, che sono la meta di questa lunga escursione. Ho programmato un giro ad anello salendo per il sentiero in presa diretta (in rosso) e con discesa sulla strada consortile, più lunga ma meno faticosa (in giallo), con l’intento di visitare quasi tutti questi alpeggi.
Non conoscendo però la zona,
ho parcheggiato a Fomarco presso il sentiero che sale subito ripido verso la
frazione Gulo. Si sbuca sulla strada asfaltata che sale all’oratorio della
Madonna della Crosa, dove in effetti sarebbe stato possibile parcheggiare nell’area
destinata alle feste campestri (risparmiando almeno 100m di dislivello).
Ritornati sul sentiero, ora
meno ripido, si entra in un bosco più aperto e luminoso ove predominano betulle
e faggi. In breve si raggiunge l’alpe Jaccheggi che si lascia sulla sinistra
per proseguire su una esile traccia che attraversa un piccolo castagneto, con
alberi secolari che fanno pensare alla fiaba di Hansel e Gretel. La traccia
prosegue sulla sinistra, supera un piccolo balzo e in breve raggiunge l’alpe
Punter, più discosto e abbandonato (non è servito dalla strada poderale).
Da qui la pendenza torna a
farsi severa, ma il bosco e tutto l’ambiente si fanno molto suggestivi,
aiutando a sopportare la fatica richiesta per superare gli ultimi 350m che
mancano all’alpe Prà.
Questo alpeggio gode di una
invidiabile posizione panoramica su tutta la valle ossolana, da Domo a
Ornavasso e sulla catena di monti che la separano dalla Valgrande. Qui le baite
sono tutte ristrutturate e anche prati e orti sono ben tenuti.
L’alpe Prà era la meta del
giorno, e può giustamente essere il traguardo di una piacevole escursione di
850m di dislivello (da Fomarco). Dopo una sosta di un’ora, per rifocillarmi e
riprendere forze, invogliato da un cartello che dava 30min per l’alpe Ghiaccio
(+250m) ho deciso di provarci. Effettivamente 35min sono risultati sufficienti coprire
il dislivello. Il tracciato anche qui è ben evidente e segnalato e in buone
condizioni; il primo tratto risale i pascoli alle spalle dell’alpeggio, si
sposta poi verso sinistra per un tratto nel boschetto, con qualche difficoltà
per l’abbondanza di foglie, e risale infine i prati sotto l’alpe Ghiaccio. Tre
o quattro baite in buono stato e una costruzione in stile canadese risultata
essere un bivacco/rifugio del CAI di Piedimulera (chiuso) che potrebbe essere
un buon punto di appoggio per la salita al Pizzo Camino. Siamo a quota 1.500m e
dietro le baite c’è ancora abbondante neve, tira anche un vento frizzante.
Effettuata | 19 Aprile 2024 |
Dislivello complessivo | 1100 m |
Distanza percorsa | 11 Km |
Tempo di cammino | 7 h |
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