La montagna alle spalle di Trontano è meta di numerose passeggiate o escursioni che offrono la possibilità di godere di un ampio panorama sulla conca di Domodossola e l'imbocco delle sue valli laterali. Le più facili sono quelle che collegano tra loro le frazioni di Mozzio, Verigo, Marone e le altre, o raggiungono il paese partendo dal fondovalle. La passeggiata più classica è quella che partendo dalla frazione alta di Quara (550m. c.ca - parcheggio) raggiunge l'alpe di Parpinasca e l'omonimo rifugio. Per raggiungere la meta si può seguire la comoda strada comunale ( in buona parte sterrata) che ad ampi tornanti prende progressivamente quota sempre ombreggiata da un luminoso bosco di faggi e betulle. La strada è percorribile in macchina sino al piccolo parcheggio di Faievo, ma il fondo risulta in parecchi tratti molto sconnesso e adatto a mezzi fuoristrada. Esistono anche tratti di vecchie mulattiere che fungono da scorciatoie, ovviamente con pendenze superiori. Da Faievo (950m. c.ca) è invece consigliabile lasciare la strada e seguire il sentiero ben segnato che in diagonale porta a Parpinasca (1200m.). Il rifugio, aperto tutti i giorni da giugno a settembre, offre un piacevole ristoro o un comodo punto di appoggio per itinerari più impegnativi.
La mia meta era appunto il passo di Basagrana a 2070 m. che, tra le cime del monte Togano a sinistra e del Tignolino a destra, mette in comunicazione Trontano con la Valgrande. Il sentiero inizia alle spalle del rifugio e punta verso sinistra, sino a raggiungere il bosco. Si incontrano delle baite sparse e si arriva al vasto alpeggio dell'Alpe Campo (1450m.), diviso in due agglomerati ai due lati del torrente che scende dal Tignolino. Si attraversa a guado questo torrente e si punta dritto verso i resti di una imponente quanto antica frana di grossi massi. Il sentiero si fa ripido e ne risale il fianco destro (per chi sale) con stretti tornanti, purtroppo invasi da bassa vegetazione che rende più faticosa la salita. Si scollina circa a quota 1800 m. nei pressi di una fontana e di una stele ricordo. C'è anche una comoda panca dalla quale godersi un panorama grandioso!
Il sentiero prosegue con un lungo traverso in continuo saliscendi sino a portarsi sotto l'intaglio del passo di Basagrana che si risale con l'ultimo ripido serpentino. Ne ho percorso una metà attraversando qualche lingua di neve ma poi, vista l'ora ormai tarda, il tempo che sembrava girare al brutto, ma soprattutto il fatto che mi sentivo ormai "cotto" con sommo rammarico ho deciso di ritornare sui miei passi. E mi sono così accorto di non essere solo, sulle mie orme avanzavano due giovani camosci.
Per la discesa ho seguito il medesimo itinerario della salita, con sosta al rifugio Parpinasca per una meritatissima birra.
(vedi altre foto)
Il sentiero prosegue con un lungo traverso in continuo saliscendi sino a portarsi sotto l'intaglio del passo di Basagrana che si risale con l'ultimo ripido serpentino. Ne ho percorso una metà attraversando qualche lingua di neve ma poi, vista l'ora ormai tarda, il tempo che sembrava girare al brutto, ma soprattutto il fatto che mi sentivo ormai "cotto" con sommo rammarico ho deciso di ritornare sui miei passi. E mi sono così accorto di non essere solo, sulle mie orme avanzavano due giovani camosci.
Per la discesa ho seguito il medesimo itinerario della salita, con sosta al rifugio Parpinasca per una meritatissima birra.
(vedi altre foto)
Effettuata | 9 Giugno 2018 |
Dislivello complessivo | 1100 m |
Distanza percorsa | 12 Km |
Tempo di cammino | 6 ore |
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