L'alpe Colmine è sicuramente uno dei punti più panoramici sulla lunga cresta che sale da Crevola verso il monte Cistella. E' raggiunta da molti sentieri che rendono possibili traversate interessanti. La via più frequentata è quella che sale da Crevoladossola (si può arrivare in macchina fino al parcheggio di Scezza). Io e il mio amico Giorgio abbiamo scelto di salire da Oira - percorso molto meno frequentato e poco segnalato. Già il punto di attacco della vecchia mulattiera è poco visibile. Si può salire da Oira in macchina sulla strada di servizio delle cave, risparmiando 200m di dislivello - e si parcheggia a bordo strada nei pressi del deposito dei compressori - il sentiero parte a sinistra del deposito (non ci sono segnalazioni visibili). La prima parte della salita è nel fitto bosco e il sentiero è quasi completamente sparito. Ci si deve affidare all'intuito e al senso di orientamento. Qualche traccia si perde nel bosco e tocca ritornare sui propri passi, ma alla fine abbiamo raggiunto la cappelletta a quota 750m.
Qui si individua la vecchia mulattiera che esce finalmente allo scoperto e prende quota rapidamente verso l'alpe Nacchino. E' il tratto più bello della salita - percorso facile - un panorama che via via si allarga sulla valle Antigorio. Interessante è osservare il lavoro che generazioni di alpigiani hanno dedicato alla realizzazione del tracciato, a volte ricavato direttamente nella roccia. Si arriva così all'alpe Nacchino dove le cose tornano a complicarsi. La nostra intenzione era di raggiungere l'alpe Fontanagoglio sul bastione roccioso che sovrasta Oira. Abbiamo cercato un sentiero che traversasse verso sinistra (come ci avevano indicato) ma segnali rossi su alcuni sassi ci hanno tratto in inganno e ci siamo trovati a salire praticamente in linea retta verso la Colmine.
Compreso di essere fuori percorso abbiamo preferito continuare fidando nel fatto che qualcuno aveva segnalato il sentiero con bolli rossi che si facevano sempre più frequenti man mano che si saliva. Una salita molto ripida e lunga, tutta in un sottobosco di larici e pini, fino ad arrivare allo scollinamento in cresta. Qui si incontra il sentiero che sale da Crevola e volgendo verso destra si arriva in breve al pianoro sommitale con stupenda veduta sulla piana di Domo e sulla Val Divedro. Ci si porta verso la cappelletta e con breve discesa si raggiunge il bivacco recentemente ristrutturato dagli Alpini di Crevola. Qui con grande sorpresa abbiamo trovato una bella compagnia di attempati amanti della montagna, saliti da Scezza. Con simpatia e cordialità ci hanno accolto alla loro tavolata dove vino, salumi, formaggi, sottaceti ed ogni altro ben di Dio, scorrevano a fiumi.
Dal bivacco la vista si apre anche sulla valle Antigorio e una visita la merita sicuramente anche l'alpeggio della Colmine.
Chi arriva fin qui, se ha potuto organizzarsi, ha a disposizione vari itinerari per il rientro. Il nostro programma prevedeva la discesa verso Varzo, una lunga discesa su facile percorso, sempre evidente anche se non molto segnalato. Si attarversano molte frazioni semi abbandonate e si intavedono nel sottobosco i resti di muri a secco e terrazzamenti di un tempo che fù. Stanchi e soddisfatti si giunge alla chiesa parrocchiale di Varzo.
Effettuata | 19 Ottobre 2016 |
Dislivello complessivo | 1100 m |
Distanza percorsa | 9 Km |
Tempo di cammino | 6 ore |
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