Escursione molto bella ma faticosa, da affrontare preferibilmente in due giorni, con pernottamento al bivacco. Si ha così a disposizione tutto il tempo necessario per procedere "con calma" nei tratti più impegnativi. Si lascia l'auto a Fondo Gabi e si percorre in falsopiano tutto l'alpeggio. Inizia poi il tratto di salita in decisa pendenza sino allo scollinamento all'alpe Scaredi posto in posizione molto panoramica. Sino a qui abbondanza di acqua di cui conviene fare rifornimento. Si riprende a salire puntando ad un ripido canalino che porta alle pendici della Laurasca che si contorna verso destra sino a raggiungere la bocchetta di Scaredi che si affaccia sulla Val Grande. Si continua a salire verso destra su costoni erbosi che si alternano a tratti su entrambi i versanti. Raggiunto il punto più alto dell'escursione a 2180m. il percorso si fa più impegnativo con il deciso assottigliamento della cresta, in parte rocciosa. Nei punti più esposti sono piazzate delle catene di sicurezza.
Il tratto è comunque breve, dopo di che il tracciato si sposta decisamente sul versante destro iniziando un lungo traverso in discesa. Anche su questo percorso si incontrano tratti attrezzati con funi metalliche. Aggirata una piccola cuspide, con un ultima ripida discesa si raggiunge il rifugio della bocchetta di Campo. La costruzione, in posizione fantastica, risulta divisa in due metà. Quella sud è riservata agli uomini del Corpo Forestale, evidentemente ben attrezzata con antenne e pannelli fotoelettrici (pare anche una Jacuzzi) e quindi interdetta ai comuni mortali. Quella nord è per uso escursionistico. Al piano terra c'è un locale con tavolo, panche e stufa, tanica per acqua e legna per il fuoco.
Ai due piani superiori dei pagliericci consentono il pernottamento ad una decina di persone. Suggerisco vivamente di portare sacco a pelo e materassino .... la notte è molto "fresca". Per l'acqua occorre scendere un centinaio di metri ed attingere ai torrentelli. Lo spettacolo del tramonto dietro la catena del Rosa vale una Messa cantata.
Anche l'alba non è da meno, e vale la rinuncia a qualche momento di sonno in più. Ma in questo caso lo spettacolo si tiene in direzione est, verso il cuore della val Grande e del Verbano.
Dal bivacco un sentiero conduce sino alle pendici del monte Pedùm simbolo del Parco alle cui pendici sud si stende la zona più selvaggia della Val Grande.
Per il ritorno si percorre a ritroso lo stesso tracciato dell'andata.
(vedi altre foto)
Ai due piani superiori dei pagliericci consentono il pernottamento ad una decina di persone. Suggerisco vivamente di portare sacco a pelo e materassino .... la notte è molto "fresca". Per l'acqua occorre scendere un centinaio di metri ed attingere ai torrentelli. Lo spettacolo del tramonto dietro la catena del Rosa vale una Messa cantata.
Anche l'alba non è da meno, e vale la rinuncia a qualche momento di sonno in più. Ma in questo caso lo spettacolo si tiene in direzione est, verso il cuore della val Grande e del Verbano.
Dal bivacco un sentiero conduce sino alle pendici del monte Pedùm simbolo del Parco alle cui pendici sud si stende la zona più selvaggia della Val Grande.
Per il ritorno si percorre a ritroso lo stesso tracciato dell'andata.
(vedi altre foto)
Effettuata | 27-28 Giugno 2015 |
Dislivello complessivo | +1150 metri -250metri ** |
Distanza percorsa | 7 Km ** |
Tempo di cammino | 6 ore |
(** andata)
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