Da Malesco si sale sulla bellissima strada asfaltata che porta in val Loana. Praticamente al termine della salita, prima di entrare nell’altopiano di Fondo li Gabi, un comodo parcheggio consente di lasciare l’auto poco a monte dell’alpe Patquedo. Si ritorna verso valle per qualche decina di metri per prendere il sentiero (tabella) per il rifugio al Cedo e Pizzo Ragno. Una traccia ben marcata in forte discesa transita presso le baite per poi traversare il pascolo verso destra. L’alpe era caricata con una quindicina di mucche. Ho dovuto scavalcare due volte (in-out) la recinzione elettrificata non avendo trovato altri varchi. Al fondo della discesa, alle baite di Crotte, due ponticelli in sequenza consentono di superare agevolmente il torrente Loana e il rio del Basso. Presso alcune costruzioni di servizio Enel inizia la strada consortile che risale l’intero vallone.
Il fondo è in ottimo stato e la pendenza appena percepibile, la vista è condizionata dal profilo stretto della valle, gli alpeggi sono pochi e non in buone condizioni, in definitiva quaranta minuti abbastanza monotoni. Poco prima di raggiungere l’alpe Basso finalmente si cambia. In corrispondenza di un bizzarro monumento, sulla destra si stacca una traccia (segni B/R) che risale il prato un po’ più vivacemente, interseca un paio di volte la carrabile presso le baite e un fontanile, per termina al parcheggio dove anche la strada finisce. Trecento metri più in alto si intravedono i vasti pascoli ai quali si giunge risalendo il ripido costone che li sorregge. Il sentiero è molto bello con fondo liscio e quasi privo di scalini (… da mucche). Sotto un fresco bosco di faggi una serie di stretti tornanti consente di superare il dislivello senza difficoltà. Si sbuca sui prati dell’alpe Cedo costellati di baite sparse. In alto è ben evidente il rifugio Dante Castelnuovo del CAI Vigezzo, ombreggiato da due grandi alberi. Si risale il pascolo, quasi in presa diretta, tra mucche asini caprette cani e galline. Il rifugio è abbastanza grande e recentemente sistemato. E’ però necessario prenotare e ritirare le chiavi presso il CAI. Io sono arrivato proprio quando gli escursionisti che ci avevano passato la notte precedente stavano pulendo e chiudendo. Sempre aperto è invece il “locale emergenze”, piccolo e spartano ma ben attrezzato. Il panorama è vasto ed invoglia a proseguire. Il rifugio si trova sulla via normale di salita al Pizzo Ragno, 600m e 2h più in alto e fuori dalle mie possibilità. Ho deciso di provare la traversata verso gli alpeggi a est seguendo il sentiero M08.Si parte puntando a monte
verso le baite più alte, dove al bivio ho preso a destra verso la Cappella di
Larecchio. Da qui è tutto un lungo falsopiano, a tratti in ombra e a tratti allo
scoperto. Si traversano alcuni canalini, gruppi bi baite e ruderi sparsi. Sono
andato fino allo scontornamento del crinale in modo da affacciarmi sul
fondovalle vigezzino, vicino ad un grande masso isolato nel prato (già visibile
dal rifugio) ed a una palina che dava la Cappella a 10min.
Le cartine riportano sentieri che dovrebbero scendere direttamente da qui al fondovalle del Rio del Basso. Vedevo chiaramente baite abitate 200m più in basso, ma non me la sono sentita di scendere il costone erboso in forte pendenza. Sono ritornato sui miei passi ripercorrendo il bel traverso con una vista panoramica girata di 180 gradi. Non mi è dispiaciuto. Meno esaltante rifare la lunga strada consortile del fondovalle. Unica variante: arrivato quasi ai ponticelli di Crotte sono rimasto sulla consortile risalendo a Patquedo con un percorso più lungo ma con pendenza lieve (e senza recinzioni da scavalcare).
Effettuata | 28 Luglio 2025 |
Dislivello complessivo | 800 m |
Distanza percorsa | 15 Km |
Tempo di cammino | 7 h |
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