Le valli che circondano Domodossola offrono una grande varietà di percorsi adatti ad ogni tipologia di escursionista. In queste pagine mi propongo di riportarne alcuni, da me provati, e di fornire qualche informazione, sperando di fare cosa utile ad altri appassionati come me.

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Cosasca - Alpe Pra la Varda (Ossola)

 

Parcheggiare in frazione Cosa. Rimanendo sulla provinciale dirigersi inizialmente verso Trontano (nord) sino a superare il ponte sul rio Robana. Prendere a destra la strada che sale verso monte. Nei pressi della cascata riattraversare il rio sul ponticello e imboccare il ripido sentiero che sale in presa diretta sulle roccette a fianco del torrente. E’ un tratto faticoso ma molto bello – occorre fare attenzione nei tratti esposti (sconsiglio questo tratto in caso di pioggia). Si guadagna rapidamente quota e al bivio nei pressi di una cappelletta prendere a sinistra. Il percorso dopo poco entra nel bosco ma continua la ripida salita, infine piega a sinistra per puntare decisamente verso Cosasca riducendo sensibilmente la pendenza. Si incontrano alcune baite, si transita per la frazione Ca’ Burtulina e con un ultimo sforzo si sbuca a Cosasca.

Bella frazione con parecchie case ristrutturate e anche qualche valligiano intento ai lavori negli orti e nei vigneti. Si prosegue in direzione nord, in falsopiano, sino all’oratorio della Madonna delle Grucce.

Prà la Varda

Da qui la traccia si fa più esile, entra nel rado bosco e a tornanti in decisa salita risale in direzione di alcune rocce, aggirate le quali si sbuca nei pressi di alcune baite in abbandono. Un breve tratto in falsopiano entrando nel vallone del rio Robana e si giunge al bivio col sentiero che ridiscende a Cosasca inoltrandosi nel vallone. Tenendo la sinistra si affronta una breve salita e si giunge alfine al pianoro dell’alpe Prà la Varda, col suo baitone ottimamente ristrutturate e l’attrezzato punto panoramico.

Ritorno sui miei passi sino al bivio poco più sotto - contrariamente al programma non seguo la traccia diretta al vallone, che risulta in pessime condizioni e sbarrata da parecchi alberi caduti –  seguo il percorso fatto in salita fino a Cosasca. (vedere aggiornamento più sotto)

In arrivo a San Lorenzo

Qui proseguo diritto in direzione sud e su ottima mulattiera in costante leggera discesa si arriva all’oratorio di San Lorenzo in bella posizione panoramica sul vicino fondovalle. Continuando la discesa sulla vecchia mulattiera, che a tratti interseca la recente carrareccia, si torna in breve a Cosa.   


(vedi altre foto)




Effettuata 28 Marzo 2022
Dislivello complessivo570 m  
Distanza percorsa 6 Km
Tempo di cammino 3 ore


Aggiornamento del 19 Maggio 2024

Ho visto in rete le fotografie dell'alpe La Selva e letto la descrizione del percorso a cui avevo rinunciato Mi sono lasciato tentare e ho provato il giro ad anello, ma in senso contrario.

Da Cosasca verso monte si stacca la mulattiera che sale verso La Selva. Il tracciato è in buono stato, ben segnato e sempre visibile, e per il primo tratto sale in modo deciso sotto un bosco molto fitto. Si percorre poi un traverso in falsopiano in direzione sud, per riprendere la ripida salita che sbuca sui prati dell'alpeggio. Poche baite in buono stato con punti panoramici sulla piana sottostante. Salire qui può valerne la pena, continuare l'anello... forse con un clima più secco!
Si riprende il sentiero a monte delle abitazioni ma purtroppo le condizioni del percorso sono decisamente pessime. La primavera è stata molto, molto piovosa e l'abbondanza d'acqua causa qualche difficoltà. Parecchi rigagnoli invadono il sentiero con ristagni fangosi. In qualche punto conviene abbandonare il tracciato e inventarsi aggiramenti esterni. Stesso problema per qualche albero abbattuto dalle recenti buriane. Nessun pericolo, solo parecchia fatica in più. L'ultimo tratto si affronta su percorso libero avendo però contezza della direzione da tenere.

Alpe La Selva
Giunto a La Varda ho fatto quattro chiacchere con il proprietario della splendida baita che mi ha insegnato una scorciatoia per la discesa, non segnata sulle mappe ma facilmente individuabile (in blu). Si traversa il prato proprio difronte alla baita fino al bordo, dove poi su roccette si punta alla mulattiera individuabile dall'alto. Questo lato della montagna è decisamente più asciutto e la mulattiera è in ottime condizioni.
Ultima segnalazione: scendendo verso Madonna delle Grucce ho notato una palina indicante a sinistra una traccia in falsopiano per l'alpe La Selva, che poi ho verificato essere riportata su qualche cartina (in giallo).


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