Le valli che circondano Domodossola offrono una grande varietà di percorsi adatti ad ogni tipologia di escursionista. In queste pagine mi propongo di riportarne alcuni, da me provati, e di fornire qualche informazione, sperando di fare cosa utile ad altri appassionati come me.

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Piani della Mottiscia e Lago Bianco

 

A distanza di qualche anno ho deciso di ritornare al Lago Bianco utilizzando però un percorso meno frequentato, che sale ai Piani della Mottiscia per poi raggiungere il lago con un lungo traverso in falsopiano.

Si dà per scontata la salita da Ponte Campo all’alpe Veglia (400m 1h 15’).

Attraversata la piana sino al fondo, il percorso inizia dalla Frazione Isola, dietro l’albergo Monte Leone. Nel primo tratto si seguono le indicazioni per la Forca di Aurona – giunti nei pressi di una bella costruzione colonica (q. 1800m) i percorsi si dividono. Prendere a destra l’evidente traccia che punta direttamente a nord verso il vallone della Mottiscia. Si sale in un rado bosco di larici fino a superare il primo gradone roccioso dal quale, con una bella cascata, il Rio Mottiscia scende al Veglia.


Qui lo scenario cambia completamente: solo magri pascoli e radi arbusti ricoprono il vasto anfiteatro pietroso (è possibile notare l’effetto del cambiamento climatico – qua e là si scorgono giovani larici che con grandi stenti tentano la colonizzazione di quote più alte).

Superato il secondo balzo roccioso si entra nel pianoro sommitale della Conca del Mottiscia, circondato dalla corona di cime dello spartiacque col Canton vallese. Il tracciato non è sempre evidente ma è facilmente intuibile. Ci si mantiene sempre sulla sinistra del torrente superando senza problemi i molti rigagnoli che si incontrano. Poi, raggiunto e superato l’enorme masso sul quale è indicata la direzione per la Forca del Rebbio, piegare a destra puntando verso gli ometti di sassi sull’altro lato della conca. Occorre trovarsi un guado per superare i due rami principali del Rio Mottiscia. Qui sicuramente le condizioni cambiano dopo ogni acquazzone, comunque non è stato difficile passare oltre (penso che in primavera – causa disgelo – il guado potrebbe essere più impegnativo).

Passati sul lato est del vallone si risale il costone, anche qui fidandosi degli ometti e dell’intuito, visto che le tracce appaiono e scompaiono in continuazione tra i mirtilli e i rododendri che ricoprono tutta il dosso.

Arrivati al primo dosso - molto panoramico sulla piana sottostante, sul monte Leone e sulla Forca d’Aurona – il sentiero diventa molto evidente e marcato. Con un lungo falsopiano si percorre il bordo del balcone roccioso che domina la piana del Veglia, si contorna la dorsale che scende dal Boccareccio e si entra nella conca del Rio Frua (qualche breve tratto esposto). Si incontra il sentiero che da destra sale dal rifugio Arona e senza difficoltà si raggiunge il Lago Bianco.

Per il rientro ho preferito rifare il percorso della salita per rivedere con calma il magnifico ambiente del vallone della Mottiscia e i suoi stupendi panorami che valgono da soli la fatica.


(vedi altre foto)


Effettuata 8 Ottobre 2021
Dislivello complessivo 450 metri
Distanza percorsa 8 Km
Tempo di cammino 5 ore

(per il solo tratto dal piano del Veglia)


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