A Dissimo ci sono due aree
di parcheggio con pochi posti, ma nei giorni feriali dovrebbe essere possibile
trovare spazio. Si parte dal piccolo cimitero, si sale a sinistra e subito la
mulattiera si impenna. Il fondo è in buono stato solamente nel primo tratto -
dopo i primi tornanti il fondo è molto sconnesso, scavato dalle piogge e
conviene marciare sul cordolo che è ancora stabile e in ordine. Fortunatamente
la pendenza diminuisce ed il bosco misto a castagni e roverelle regala ombra e
frescura. Si esce dal bosco e con gli ultimi due traversi in terreno aperto si
raggiungono le abitazioni della frazione Monte di Dissimo (o Monte Rotondo). Il
panorama si apre sui monti della Valgrande, sulla valle Cannobina e sulle
Centovalli. Si prosegue verso le baite più a monte nei pressi di area di sosta,
fontanile e cappelletta.
Il percorso riprende a sinistra con sentiero che si inoltra nel Vallone degli Orti contornando le pendici del monte Cavallina. Si devono superare alcuni passaggi su roccette poi il sentiero si fa più agevole inoltrandosi in un bel bosco di faggi, molto fresco. Si affronta un tratto di salita a stretti tornanti che recupera buona parte del dislivello, per poi spianare con un lungo traverso che porta ai pascoli dell’alpe Rovina.
Il panorama si amplia
ulteriormente verso monte, compresa la meta della giornata. Le costruzioni
nella parte bassa dell’alpeggio sono diroccate, mentre la baita e la stalla in
alto sono agibili e visibilmente utilizzate come pascolo intermedio. In mezzo al
prato una lapide ricorda un ragazzo di trent’anni che nel ’44 qui sacrificò la
sua vita – R.I.P.
All’alpe Colma una stalla,
una baita in ottime condizioni, un fontanile e una dozzina di cavalli unici padroni
del luogo. Il panorama da qui è grandioso, in tutte le direzioni e fino all’ultimo
orizzonte.
Guardando in direzione nord,
verso la val Onsernone, ho notato una baita isolata che mi è parsa il balcone
ideale per uno sguardo verso in Canton Ticino e raggiungibile in dieci minuti
in falsopiano su buon sentiero. Da quella baita sono visibili anche la
bocchetta di Cortaccio ed il tracciato che porta alla Forcoletta e al Pizzo
Ruscada. Pranzo con vista.
Dopo una sosta sono
ritornato sui miei passi con l’intenzione di prendere un sentiero, segnato in
cartina, che dal guado sale all’alpe Motto. Ho trovato l’inizio del tracciato
proprio in corrispondenza del grande abbeveratoio ma il fondo mi è subito
apparso sconnesso e invaso dalla vegetazione (in rosso sulla mappa). Ho preferito ritornare all’alpe
Colma per poi risalire la costa erbosa fino al pianoro dell’alpe Motto (in azzurro sulla mappa). Anche
qui una baita, una croce e una grande stalla, entro la quale si erano ritirati
i cavalli per ripararsi dal sole del meriggio.
Poco più a monte ben visibile il sentiero che proseguono verso l’alpe Caneto e la bocchetta di Sant’Antonio. Il ritorno sul medesimo tracciato della salita.
| Effettuata | 18 Settembre 2025 |
| Dislivello complessivo | 1050 m |
| Distanza percorsa | 11 Km |
| Tempo di cammino | 7 h |


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