Le valli che circondano Domodossola offrono una grande varietà di percorsi adatti ad ogni tipologia di escursionista. In queste pagine mi propongo di riportarne alcuni, da me provati, e di fornire qualche informazione, sperando di fare cosa utile ad altri appassionati come me.

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Alpe Vercio

 

All’ingresso di Bracchio si trovano alcuni piccoli parcheggi, e non conviene proseguire oltre. Nel dedalo di stretti vicoli a senso unico del paese la circolazione è consentita ai soli residenti.

Dalla chiesa di San Carlo (tabella) inizia la bella mulattiera, a tratti ciottolata e a tratti lastricata, che in forte pendenza risale le pendici del monte Faiè. La salita è quasi tutta ombreggiata da un bosco misto. Presso una cappelletta si ha una prima vista panoramica sui laghi che faranno da sfondo durante tutta l’escursione. Circa a metà salita si transita all’alpe Curghei: un’unica baita e due facili guadi. Dopo un ultimo strappo la mulattiera spiana e, con un lungo traverso, supera il rio Rescina, transita presso una grande costruzione adibita a “casa vacanze” e finalmente sbuca sui meravigliosi prati dell’alpe Vercio inferiore. La grandiosa fioritura di azalee testimonia della benefica influenza del lago sopra il quale l’alpe si affaccia. 

Si prosegue in falsopiano verso l’Eremo, in posizione isolata, e più oltre alle abitazioni di Vercio superiore. Seguendo le indicazioni per la Colma e aggirando poi sulla sinistra il panettone erboso alle spalle dell’Eremo, si giunge ad un punto panoramico verso la bassa Ossola. Lo sguardo arriva ad abbracciare tutto l’arco di cime di confine con il Vallese.

Ritornato a Vercio superiore ho preso (tabella) il lungo traverso che, con continui saliscendi, contorna il monte Faiè in direzione dell’alpe Ruspesso. È un buon sentiero, segnalato e pulito, senza difficoltà, tranne forse qualche guado. Verso la fine improvvisamente il tracciato si impenna, ma solo per un breve tratto, per poi discendere dolcemente in un luminoso bosco (che probabilmente si è “mangiato” quelli che erano i pascoli dell’alpe Ruspesso). 

Il sentiero termina proprio nei pressi dell’affollatissimo parcheggio sulla strada asfaltata che sale da Bieno. Anziché iniziare subito la discesa per rientrare a Bracchio, ho allungato l’escursione per salire, in 10 minuti, all’alpe Ompio ed al rifugio Cai Fantoli, sognando una spumeggiante birra a cui però ho dovuto rinunciare causa la ressa di turisti che assediavano il ristoro. Ho però avuto l’occasione di vedere anche questo lato sulla Valgrande. 

Ritornato al parcheggio ho seguito un buon sentiero che torna a valle incrociando più volte la strada asfaltata. Nei pressi della Cappella di Erfo ho preso a destra (tabella) una ripida ed accidentata traccia in forte pendenza. L’erosione del fondo, probabilmente, è stata causata dalle recenti piogge che hanno recato danni in tutta l’Ossola. Un centinaio di metri di dislivello che richiedono attenzione e senso di orientamento e che terminano quando si incrocia un sentiero in falsopiano. Si prende a destra verso Bracchio perdendo progressivamente quota. Arrivato nei pressi dell’alpe Boscopiano, al guado sul rio Tribi, ho lasciato il sentiero per andare a visitare questo alpeggio. Da qui ho utilizzato una nuova strada trattorabile che offre la possibilità di vedere altre belle frazioni e che termina presso la chiesa di San Carlo.

(vedi altre foto)

Effettuata26 Aprile 2025
Dislivello complessivo700 m   
Distanza percorsa 10 Km
Tempo di cammino 6 h 



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