Le valli che circondano Domodossola offrono una grande varietà di percorsi adatti ad ogni tipologia di escursionista. In queste pagine mi propongo di riportarne alcuni, da me provati, e di fornire qualche informazione, sperando di fare cosa utile ad altri appassionati come me.

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Albogno - Almaio

Escursione abbastanza breve, un poco faticosa, ma sicuramente interessante. Non per la meta poiché Almaio è un alpeggio abbastanza anonimo e simile a molti altri, ma per il percorso in sé. Una di quelle antiche mulattiere che si inerpicano verso pareti che viste da sotto appaiono impossibili, risalendo canaloni quasi verticali, utilizzando ogni cengia e balmetta per raggiungere radi balconi pianeggianti da sfruttare a pascolo stagionale. Immancabilmente il pensiero va alla fatica e all’impegno delle generazioni di alpigiani che hanno pensato e realizzato “a mani nude” queste poderose opere che ancora egregiamente resistono agli anni.

Da Premia si sale verso Albogno sino al termine della strada asfaltata, dove è possibile parcheggiare. Prendere il sentierino che prosegue diritto entrando nel bosco in direzione nord. Poco oltre la traccia diventa una bella mulattiera che prosegue in facile falsopiano sino a ridosso di una parete di roccia che viene risalita facilmente con qualche tornante offrendo una bella vista sulla sottostante frazione di Altoggio. Si riprende in falsopiano e con un’ultima leggera salita si raggiunge la chiesetta della Madonna dell’oro.

Il toponimo “oro”, abbastanza frequente in Ossola, non deve ingannare (o illudere) infatti non si riferisce al metallo prezioso bensì a “orlo - bordo – costone prominente”. Infatti la chiesetta si trova sul bordo del salto di roccia che sovrasta il fondovalle.

Il versante antistante, spartiacque tra Antigorio e Cravariola appare molto selvaggio e inaccessibile.

Guardando la facciata della chiesa, sul costone alle sue spalle verso sinistra, si può individuare, tra rocce e bosco, la cappelletta bianca, presso la quale transita il percorso.


Dalla chiesa si riprende la mulattiera sulla sinistra che inizia subito a salire in modo più marcato. Tornanti e traversi verso nord si susseguono facendo guadagnare rapidamente quota; tratti ombreggiati si alternano a tratti più aperti che consentono di godere del panorama sulla valle Antigorio che si apre man mano che si sale. La pendenza aumenta in modo costante e anche i gradini si fanno sempre un po’ più alti.

Si supera facilmente qualche colatoio e ci si inoltra in un canalone roccioso e molto verticale (attenzione a qualche tratto umido e scivoloso). La mulattiera lo risale rimando a sinistra, poi guada facilmente il torrente e sbuca sulla cengia che conduce in breve alla cappelletta vista dal basso. Breve tratto in discesa per entrare nel profondo vallone che ci separa ancora da Almaio, che a tratti è visibile sul versante opposto, alla medesima quota. In questo tratto le intemperie recenti hanno causato qualche franamento e abbattuto buona parte delle protezioni sugli strapiombi. Comunque nessun problema nell’aggirarli.

Ultima breve salita e si raggiunge l’alpeggio. Qualche baita è diroccata ma un paio mostrano i segni di frequentazioni abituali: il prato è stato sfalciato e ci sono gerani alle finestre. Nota negativa: il bel fontanile in pietra non butta acqua. Poco male, su questo versante l’acqua abbonda, basta servirsi presso qualche ruscello.

La mulattiera prosegue sempre in direzione nord e cartelli indicatori informano che è possibile raggiungere in circa 2 ore e 30 l’alpeggio di Salecchio Inferiore. Penso possa essere una bella traversata, mi informerò in merito e forse ci proverò in un altro periodo (più fresco!!). Quindi per il ritorno ho rifatto il tracciato della salita.

(vedi altre foto)


Effettuata 19 Luglio 2021
Dislivello complessivo450 m
Distanza percorsa 5 Km
Tempo di cammino 3 ore

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